Silvio Ramat
Silvio Ramat, fiorentino, è professore emerito di letteratura italiana contemporanea nell’università di Padova. Ha pubblicato numerosi studi sulle maggiori correnti e figure della poesia novecentesca e curato edizioni di Campana, Gatto, Ungaretti, Sinisgalli. Tra le sue raccolte poetiche recenti: Banchi di prova (Marsilio, 2011); Il Canzoniere dell’amico espatriato (Nomos, 2012) La dirimpettaia e altri affanni (Mondadori, 2013); Elis Island (ivi, 2015); Mia madre un secolo (Marsilio, 2015); Fuori stagione (Crocetti, 2017); Corre voce (Stampa 2009, 2018) In cuor vostro e altri versi (Crocetti, 2019); Le chiavi del giorno (ivi, 2022); Il viola (ivi, 2025). Della sua bibliografia critica si citano: L’ermetismo (La Nuova Italia, 1969); La pianta della poesia (Vallecchi, 1972); Storia della poesia italiana del Novecento (Mursia, 1976); Protonovecento (Il Saggiatore, 1978); L’acacia ferita e altri saggi su Montale (Marsilio, 1986); La poesia italiana 1903-1943 per titoli esemplari (Marsilio, 1997); I passi della poesia (Interlinea, 2002); Il lungo amore del secolo breve (Cesati, 2010); Lungo le bianche strade provinciali (Il Ponte del Sale, 2013); Questa terra toscana (Helicon, 2014); Una moneta perduta ovvero Le belle età dei carteggi (ivi, 2018); 100 poeti un secolo. L’Ottocento italiano (ivi, 2020); Penultimi saggi brevi (ETS, 2023); Ragguagli sulla grande poesia (Helicon, 2025). Per la sua attività di critico è stato premiato nel 2001 dall’Accademia dei Lincei.