Fuoricittà_autunno: a Sesto al Reghena con Mario Desiati

Vincitore del Premio Strega 2022 con Spatriati, lo scrittore Mario Desiati si ripresenta ai suoi lettori con Malbianco (Einaudi, 2025), un romanzo che intreccia memoria familiare e rimosso collettivo, finalista del Premio Internazionale Flaiano 2025. L’occasione per sfogliarlo arriva attraverso il cartellone di “pordenonelegge Fuoricittà_Autunno” che farà tappa giovedì 20 novembre a Sesto al Reghena, alle 18.30 nell’Auditorium Burovich: un evento promosso da Fondazione Pordenonelegge.it in sinergia con l’Amministrazione comunale di Sesto al Reghena, a cura di Gian Mario Villalta, Alberto Garlini e Valentina Gasparet. Ingresso gratuito, possibilità di prenotazione attraverso il proprio account mypnlegge. Info: 0434.1573100 mail [email protected]. Con Mario Desiati converserà lo scrittore Alberto Garlini, curatore di pordenonelegge.
Malbianco è un libro lirico e inquieto, che si addentra attraverso il passato del suo protagonista, il quarantenne Marco Petrovici. Da Berlino, dove vive, tornerà in Puglia, dai genitori ormai anziani che vivono immersi in un bosco di querce e lecci nella campagna tarantina, inseguendo i segreti del proprio cognome e dei suoi antenati. Tra boschi, diari nascosti e fantasmi di guerra, emerge una storia di colpa e vergogna, radici e identità. Raccontando la frenesia e i turbamenti di un protagonista consumato dalla storia che si porta addosso, Mario Desiati ci consegna il suo romanzo più inquieto, ambizioso e maturo. Una storia intima, eppure universale. I segreti e i silenzi avvolgono i protagonisti di questa storia come il malbianco infesta il tronco degli alberi. Tra i Petrovici, infatti, ci sono da sempre più fili nascosti che verità condivise. Ma le domande del figlio che si è smarrito, e per questo si volta a guardare le proprie orme, diradano via via le nebbie di una memoria famigliare lacunosa e riluttante. Se «di certi fantasmi ci si libera soltanto raccontandoli», prima di tutto bisogna conoscere il passato da cui proveniamo. Dai boschi di Taranto al gelo dei campi di prigionia tedeschi, Mario Desiati indaga il rapporto tra l’individuo e le sue radici, il trauma e la vergogna, interrogando con coraggio il rimosso collettivo del nostro Paese. Con l’aiuto di zia Ada, della letteratura e della storiografia, della psicoterapia e di un diario ritrovato non per caso, Marco curerà il «malbianco» che opprime la sua famiglia. Facendosi largo tra reticenza e continue omissioni, scopre la vita segreta della bisnonna Addolorata, trovatella e asinaia, e ricostruisce le vicende di nonno Demetrio e di suo fratello Vladimiro, entrambi reduci di guerra, una guerra combattuta e patita in modi molto diversi. Chi sono davvero i Petrovici? Da dove arrivano? E cosa c’entra con loro un’antica ninna nanna yiddish che inconsapevolmente si tramandano da quasi cent’anni? Questa è la parabola di chi rivolge lo sguardo dietro di sé, alle proprie origini più profonde, per vivere il presente e immaginare un futuro libero da quel malbianco che nasconde la vera essenza delle persone.
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