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A Vivian Lamarque la 3^ edizione del Premio Umberto Saba Poesia

13 marzo 2023

Va alla poetessa e scrittrice Vivian Lamarque, per la raccolta di poesie “L’amore da vecchia” edita Mondadori 2022, la 3^ edizione del Premio Umberto Saba Poesia, voluto e promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste con Lets Letteratura Trieste, curato da Fondazione Pordenonelegge.it. Nel libro di Vivian Lamarque il tema che dà il titolo all’opera viene affrontato «con ironia e leggerezza, quando allo stesso tempo non si vuole rinunciare a dire la verità - spiegano le motivazioni - Il senso di provvisorietà dell’esistere, il senso del limite oltre il quale c’è solo un grande vuoto, il confine che si assottiglia tra la vita e la poesia stessa, quando, su quel confine, il tempo si fa evanescente. Un susseguirsi di momenti scenicamente inquadrati, dove sondare la fantasia e i confini della ragione, circoscrivendo il tema ricorrente degli amori non corrisposti o inventati, e allo stesso tempo, con l’avanzare nella vita, alla ricerca di quell’amore che anima ogni relazione, nonostante la presenza delle nuove minacce che incombono nel presente».

La consegna del Premio Saba Poesia è in programma venerdì 24 marzo, alle 11.00 al Museo Sartorio di Trieste, nella sala Costantinides. Con la vincitrice Vivian Lamarque interverrà la Giuria del Premio Saba: i poeti Claudio Grisancich (presidente), Franca Mancinelli, Antonio Riccardi e Gian Mario Villalta e il critico letterario Roberto Galaverni. L’accesso all’incontro è gratuito e aperto alla città, fino ad esaurimento dei posti disponibili. E’ suggerita la prenotazione attraverso il sito www.pordenonelegge.it (cliccando alla voce mypnlegge).

«Mi fa molto piacere – rileva l’assessore regionale alla Cultura – che la vincitrice della terza edizione del Premio Umberto Saba Poesia sia Vivian Lamarque per due ragioni. Innanzitutto perché si tratta di una donna che nel genere della poesia non è così scontato: tutti noi fin dai tempi della scuola abbiamo, infatti, studiato prevalentemente i versi di poeti uomini ed avere un altro punto di vista rappresenta sicuramente una ricchezza. La seconda ragione riguarda il tema che viene affrontato da Lamarque nella raccolta di poesie che è stata premiata: L’amore da vecchia. Un tema quasi inesplorato e che l’autrice ha la capacità di cogliere in tutte le sue sfaccettature, dando al lettore la possibilità di riflettere e di immedesimarsi nei suoi versi».

Ne “L’amore da vecchia” affiorano evidenti i punti di contatto fra la poesia di Vivian Lamarque e la cifra espressiva di Umberto Saba, cui il premio è dedicato. Quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un’opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l’autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all’apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all’incanto e agli spunti più vari dell’immaginazione. Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull’idea dell’amore «inventato», propone narrazioni, in un’ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti (da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli e Saba, Penna e Caproni). Si esprime coinvolgendo una realtà animale e vegetale, o la città con i suoi riti anche quotidiani, e poi luoghi di mare, viaggi, ricognizioni sensibilissime in uno spazio/tempo autobiografico. Introduce, con il garbo che le è consueto, pensieri sul senso stesso e sulla natura della poesia in un percorso di consapevolezza nel cuore dell’esperienza. Ed è ben presente, ne “L’amore da vecchia”, un generale senso di provvisorietà del vivere, che porta in sé la coscienza pervasiva del futuro, inevitabile nulla, del non esserci più, fino al momento del nostro «ultimo pensiero».

 

Vivian Provera Pellegrinelli Comba è nata a Tesero, in provincia di Trento, il 19 aprile 1946. Di origini valdesi, è stata data in adozione, a nove mesi, in quanto illegittima, a una famiglia cattolica milanese. Ha perso da bambina il giovane padre adottivo, un vigile del fuoco. A dieci ha scoperto di avere due madri e ha iniziato a scrivere le prime poesie. Vive a Milano dove ha una figlia e due nipoti. Ha insegnato italiano agli stranieri e materie letterarie in licei privati. Ha tradotto La Fontaine, Valéry, Prévert, Baudelaire. Dal 1992 scrive sul Corriere della Sera. Il suo primo libro, “Teresino”, ha vinto il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981. Tra gli altri successivi premi, il Montale (1993), il Pen Club e il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo (1996) nella sezione poesia, il Camajore (2003), l’Elsa Morante (2005), il Cardarelli-Tarquinia (2006), il Premio Carducci (2016) e il Bagutta (2017). Autrice anche di molte fiabe, ha ottenuto il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). Gran parte della sua produzione poetica è stata raccolta nell’Oscar Mondadori Poesie 1972-2002. È tra i vincitori del Premio Giuseppe Dessì 2016. Inoltre, nel 2018 è stata insignita della Laurea Apollinaris Poetica dall’Università Pontificia Salesiana di Roma, premio alla carriera per i migliori poeti italiani viventi.

 

 

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