Fuoricittà_autunno: a Porcia e Prata con Marcello Simoni e Vera Gheno

Entra nel vivo il cartellone di “pordenonelegge Fuoricittà_Autunno”, la Stagione letteraria diffusa a cura di Gian Mario Villalta, Alberto Garlini e Valentina Gasparet. Giovedì 13 novembre, duplice evento con due incontri che si preannunciano imperdibili, entrambi proposti con ingresso gratuito, prenotabili attraverso il proprio account mypnlegge sul sito www.pordenonelegge.it. Info: 0434.1573100 mail [email protected].
Si parte alle 18.30 nella Barchessa di Villa Correr Dolfin di Porcia, dove il pubblico potrà incontrare Marcello Simoni, l’autore italiano di thriller storici più letto nel mondo, con oltre 2 milioni di copie vendute in 20 Paesi, vincitore del Premio Bancarella: L'eredità dei gattopardi è il titolo della sua nuovissima prova d’autore, in libreria dal 4 novembre per Newton Compton. L’evento è promosso da Fondazione Pordenonelegge.it in sinergia con l’Amministrazione comunale di Porcia, con l’autore converserà lo scrittore Tullio Avoledo. In apertura e chiusura dell’incontro, è previsto un breve intervento musicale al pianoforte degli allievi della Scuola di musica Salvador Gandino.
Una congiura, un assassino, un regno sull’orlo del caos: queste le premesse del romanzo, ambientato nel 1130, sotto le volte della cattedrale di Palermo, quando Ruggero II viene incoronato re di Sicilia. Ma nell’ombra si trama un assassinio: per salvare la moglie e il figlio, Folco di Évreux dovrà uccidere il sovrano. Intrighi di corte, amori contrastati e guerre di potere si intrecciano in un grande romanzo, scandito da colpi di scena e dall’incrocio fra il divenire storico e le molteplici storie personali. Folco tenterà di diventare padrone del proprio destino mentre i complotti del suocero, il barone Galgano Drengot, metteranno a dura prova la vita di sua madre e di sua sorella, senza escludere nemmeno il fratellino Abelardo, che in tenera età verrà allontanato dal castello di Sagitta per essere educato alla vita monastica. Ma nubi assai più cupe si profilano all’orizzonte. La guerra di Ruggero II di Altavilla contro il Meridione ribelle incombe: un’autentica marcia di conquista alla quale Folco non potrà sottrarsi, pur trovandosi con il cuore spezzato in due. Una metà, infatti, arde per l’amore tormentato nei confronti di sua moglie Altruda; l’altra metà per una giovane sconosciuta che Folco incontrerà proprio a Palermo. Nel frattempo, approfittando dell’inasprirsi del contrasto tra i Ferracutus e i Drengot, nel castello di Sagitta inizia a uscire dall’ombra una figura del tutto inaspettata. Un uomo deforme dal temperamento sinistro. Il discendente di Galgano, da tutti creduto morto ...
Alle 20.45, al Teatro Pileo di Prata di Pordenone “Fuoricittà_Autunno” prosegue con l’incontro che vedrà protagonista la sociolinguista Vera Gheno, autrice di Nessunə è normale (Utet, 2025), un saggio nel quale smonta il mito della “normalità”, invitando a diffidare della omologazione e a rivendicare con orgoglio la propria diversità. L’incontro è organizzato da Fondazione Pordenonelegge.it in sinergia con l’Amministrazione comunale di Prata di Pordenone, con l’autrice dialogherà la giornalista Elisabetta Pozzetto. “Normalità” è la parola che usiamo ogni giorno per giudicare, escludere, conformare. Sociolinguista combattiva, Vera Gheno spiega come la definizione “normale” non sia descrizione della realtà, ma serva a chi detiene il potere per imporre standard arbitrari e soffocare le differenze. «Tu non sei normale» è una frase che chiunque, una volta nella vita, si è sentito rivolgere – magari in mezzo a una furiosa litigata, ma è solo il parametro con cui la società misura la soglia minima dell’accettabile. Ciò che è normale non sarà eccellente, ma almeno ha la decenza di attenersi a uno standard, di conformarsi: essere come tutti, comportarsi come tutti. Ma, a ben vedere, “tutti” chi? Ci voleva una sociolinguista combattiva come Vera Gheno per smontare la circolarità capziosa di questo aggettivo: oggi, in una società frammentata in gruppi sociali diversissimi, l’autoreferenzialità del concetto è esplosa: vengono spacciati per normali i corpi filiformi o muscolosi di modelle e attori, politici pluridivorziati discettano di famiglia tradizionale e di valori condivisi, e di contro i media e i social convincono ognuno di noi di essere (o dover essere) speciali, eccezionali – tutto fuorché appunto normali. Vera Gheno ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca, è oggi ricercatrice all’Università di Firenze. Questo libro è la sua diciassettesima monografia.
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