Leggere la poesia (...ad alta voce): un esperimento con il dialetto 2025

Dare voce alla musicalità del dialetto è la novità della terza edizione del progetto Leggere la poesia (…ad alta voce) rivolto alle ragazze e ai ragazzi delle Scuole Secondarie di II grado, con il necessario contributo dei loro insegnanti.
A esclusione della Toscana (che ha il “vernacolo”), tutte le regioni italiane hanno uno o più dialetti, oppure una lingua minore riconosciuta ufficialmente. Ecco che affrontare questo tema è un modo per conoscersi e conoscere meglio il luogo dove si vive.
Tra gli studenti ci sarà chi lo parla (o solo un po’), chi non lo parla ma lo capisce perché è parlato in famiglia, chi lo ignora perché parla solo italiano o addirittura proviene da un altro Paese.
È un buon momento per ritrovarsi a parlare delle proprie esperienze linguistiche e confrontarle, con attenzione alle tradizioni e all’eredità culturale famigliare.
Si può approfondire il senso di alcune parole o espressioni, riflettere sulla loro spontaneità o necessità. E poi si può confrontare il parlato con lo scritto in una dimensione che vede spesso il dialetto privo di normative assolute e quindi più libero di adeguarsi all’espressività di chi si trova a parlare in quel momento

“La poesia non si legge, si convive con essa”, ha scritto Vittorio Sereni. Vuol dire che si legge un giornale, si legge un testo, si leggono gli avvisi che reclamizzano un prodotto: sono forme di scrittura che si leggono una sola volta.  Leggere una sola volta una poesia equivale a rinunciare a leggerla.
La poesia è la composizione che dà forma a una voce. Quando Sereni dice che “si convive” con la poesia, vuole insistere sul fatto che la lettura ha accolto quella voce che è nei versi, ce l’ha nella memoria: non “a memoria” ma - come dicono i francesi - par coeur, attraverso il cuore, dove ha lasciato una traccia.
Questa traccia è l’esperienza della poesia: tutte le informazioni che si possono acquisire su un testo poetico e sul suo autore non valgono nulla se questo non succede.

Leggere ad alta voce in classe significa leggere molte volte una poesia per coglierne l’intonazione, il timbro, l’effetto più proprio di quei versi, cercare la sintonia tra le parole scritte e il sentimento, oltre che il senso, che propongono. La voce, infatti, è il primo testimone delle nostre emozioni.
Leggere e interpretare una poesia a voce alta, farlo insieme, è anche un modo per esprimere sé stessi e incontrare gli altri: nella voce ritroviamo il fondamento di quella comunione (più ancora che empatia!) che rende possibile la comunicazione.

Le fasi del progetto 

Leggere la poesia ad alta voce: un esperimento con il dialetto prevede:
-          Due lezioni propedeutiche a cura di Gian Mario Villalta e Flavio Santi, studiosi e poeti di maturata competenza, nel corso delle quali verranno approfonditi motivi e suggerite strategie per la lettura ad alta voce. Le lezioni, videoregistrate per consentire una gestione autonoma a quanti aderiranno, sono rivolte sia agli insegnanti - con i quali si vorrebbe costruire un dialogo attivo - che ai ragazzi, che le possono seguire in classe e commentare.
-         La condivisione della poesia su cui la classe partecipante lavorerà: l’insegnante può optare per una delle due poesie per regione che l’organizzazione invierà come suggerimento indicativo, oppure scegliere liberamente il poeta che preferisce tra i più riconosciuti e presenti nel panorama nazionale. In questo caso l’insegnante dovrà inviarci il testo scritto della poesia oggetto di studio. 
-         Il lavoro autonomo in classe in cui l’insegnante e gli allievi si daranno un tempo per interpretare, confrontarsi e produrre la lettura ad alta voce di una sola poesia.
-          La realizzazione (attraverso cellulare) del file audio della lettura che dovrà essere inviato via email a Fondazione Pordenonelegge.
-          La scelta da parte dei curatori delle migliori letture pervenute.
-          La realizzazione di un evento dedicato durante il festival di settembre in cui vengono ascoltate le migliori letture alla presenza (laddove possibile) degli studenti che le hanno prodotte, dei loro insegnanti e del pubblico.

Leggere la poesia ad alta voce: un esperimento con il dialetto prevede:
-          Due lezioni propedeutiche a cura di Gian Mario Villalta e Flavio Santi, studiosi e poeti di maturata competenza, nel corso delle quali verranno approfonditi motivi e suggerite strategie per la lettura ad alta voce. Le lezioni, videoregistrate per consentire una gestione autonoma a quanti aderiranno, sono rivolte sia agli insegnanti - con i quali si vorrebbe costruire un dialogo attivo - che ai ragazzi, che le possono seguire in classe e commentare.
-         La condivisione della poesia su cui la classe partecipante lavorerà: l’insegnante può optare per una delle due poesie per regione che l’organizzazione invierà come suggerimento indicativo, oppure scegliere liberamente il poeta che preferisce tra i più riconosciuti e presenti nel panorama nazionale. In questo caso l’insegnante dovrà inviarci il testo scritto della poesia oggetto di studio. 
-         Il lavoro autonomo in classe in cui l’insegnante e gli allievi si daranno un tempo per interpretare, confrontarsi e produrre la lettura ad alta voce di una sola poesia.
-          La realizzazione (attraverso cellulare) del file audio della lettura che dovrà essere inviato via email a Fondazione Pordenonelegge.
-          La scelta da parte dei curatori delle migliori letture pervenute.
-          La realizzazione di un evento dedicato durante il festival di settembre in cui vengono ascoltate le migliori letture alla presenza (laddove possibile) degli studenti che le hanno prodotte, dei loro insegnanti e del pubblico.

CALENDARIO

-  entro il 6 febbraio: raccolta manifestazione di interesse a partecipare al progetto
-      13 febbraio ore 17: presentazione via zoom del progetto rivolta agli insegnanti che hanno avranno aderito; 
-      dal 1° marzo: invio delle 2 lezioni videoregistrate rivolte agli insegnanti e alle classi partecipanti cui seguirà l'invio delle poesie da scegliere e su cui lavorare; 
-      tra aprile e maggio: ragazzi e docenti lavorano in classe nella produzione delle tracce audio;
-      entro il 30 maggio: invio da parte dell'insegnante di massimo 2 tracce audio con la lettura dei testi per ogni classe via mail a Fondazione Pordenonelegge;
-      giugno: raccolta delle registrazioni pervenute e scelta da parte dei curatori del festival. Ideazione dell’evento al festival;
-      settembre: incontro dedicato a pordenonelegge 2025, in cui si racconterà il progetto e i suoi protagonisti.

Tutti i dettagli saranno inviati ai professori e alle classi che aderiranno al progetto.
Per ogni ulteriore informazione contattare Fondazione Pordenonelegge al numero 04341573100.

-  entro il 6 febbraio: raccolta manifestazione di interesse a partecipare al progetto
-      13 febbraio ore 17: presentazione via zoom del progetto rivolta agli insegnanti che hanno avranno aderito; 
-      dal 1° marzo: invio delle 2 lezioni videoregistrate rivolte agli insegnanti e alle classi partecipanti cui seguirà l'invio delle poesie da scegliere e su cui lavorare; 
-      tra aprile e maggio: ragazzi e docenti lavorano in classe nella produzione delle tracce audio;
-      entro il 30 maggio: invio da parte dell'insegnante di massimo 2 tracce audio con la lettura dei testi per ogni classe via mail a Fondazione Pordenonelegge;
-      giugno: raccolta delle registrazioni pervenute e scelta da parte dei curatori del festival. Ideazione dell’evento al festival;
-      settembre: incontro dedicato a pordenonelegge 2025, in cui si racconterà il progetto e i suoi protagonisti.

Tutti i dettagli saranno inviati ai professori e alle classi che aderiranno al progetto.
Per ogni ulteriore informazione contattare Fondazione Pordenonelegge al numero 04341573100.

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