Patrizia Dughero

Patrizia Dughero, di origine friulana, si laurea al DAMS Arte all’ateneo di Bologna, dove consegue anche un master annuale. Svolge per anni un’attività volontaria di traduzione ed editing presso l’associazione per i diritti umani 24marzo Onlus che contribuisce a fondare e per cui attualmente è referente in Friuli Venezia Giulia insieme a Simone Cuva. È presente in numerose antologie di racconti, di poesie e in cataloghi d’arte. Dieci le sillogi poetiche pubblicate, tra cui: Luci di Ljubljana; Le stanze del sale (vincitrice al Premio Giorgi 2010); Reaparecidas; Filare i versi/Presti Verze; Canto del sale; L’ultima foglia; Camera Oscura. La plaquette Alle amiche, edizione a tiratura limitata per Culturaglobale, è del 2022. Nel 2023, per il quarantennale del ripristino della democrazia in Argentina, esce Sensibili all’oblio e Altre poesie tradotte da Clara Larcher, silloge sul tema della post memoria che include poesie di desaparecidos, tradotte dallo spagnolo (mentre Sensibili all’oblio è stato finalista al premio Montano 2018). Ha svolto per anni studi sul linguaggio poetico dello haiku, culminato in articoli, progetti didattici e nella raccolta bilingue Filare i versi con la traduzione in sloveno di Jolka Milič. Ha partecipato a 5 edizioni di LibriDiversi per l’associazione Porto dei Benandanti, con cui porta avanti svariati progetti. Collabora a giurie di premi letterari. Alla scrittura poetica, tradotta in spagnolo, sloveno e tedesco, affianca quella di articoli letterari e recensioni. È stata capo redattrice della rivista «Le voci della Luna» e collabora tuttora con l’associazione. È responsabile editoriale di 24marzo Onlus, e della Rete per l’Identità. Alla militanza nell’associazione affianca quella per la poesia civile, di memoria e post memoria, partecipando a numerosi festival, convegni, rassegne e progetti culturali. Nel 2012 ha fondato a Bologna con Simone Cuva la casa editrice qudulibri che ha trasportato a Gorizia, dove attualmente lavora e risiede.